mercoledì 16 marzo 2011

Leon Battista Alberti - iconologia

Il genovese Leon Battista Alberti (1404-1472) che lavorerà in vari ambienti di corte può essere considerato il primo teorico emancipatore della storia dell'arte come disciplina.
Rampollo di una famiglia nobile, filologo e amante della cultura greca antica, si interessò di vari settori tra cui la sociologia, scrivendo perfino un trattato sull'argomento: il "De Familia".
Alberti come umanista si servì della retorica come linguaggio ripreso dall'antichità per formulare il concetto di bellezza che ritroviamo nei suoi scritti. Tra le elaborazioni teoriche più importanti di Alberti ritroviamo il "De pictura" e il "De re aedificatoria" che rappresentano i primi due trattati delle arti aventi valore normativo, mentre l'altro trattato di notevole importanza sulle arti è il "De statua" che venne scritto in un periodo di tempo successivo.

Facendo un passo indietro nel tempo si può ben osservare come nel Medioevo l'opera d'arte rientrasse soltanto in una visione teologica ed escatologica senza che il suo plus valore venisse riconosciuto, mentre con l'Alberti nasce l'idea di arte intesa in senso moderno, ossia le viene riconosciuto un plus valore. Alberti diventerà così il portavoce del movimento di emancipazione delle arti, applicando la terminologia della retorica sulle arti visive!

Alberti introduce per la prima volta una norma precisa qualitativa e quantitativa, facendo riferimento anche ai testi  di Vitruvio; l'idea di bellezza ed estetica come proporzionalità misurabile è la norma che introduce Alberti intendendola come plus valore per considerare o meno un'opera d'arte di eccelsa "bellezza".
La chiesa di Sant'Andrea a Mantova corrisponde proprio all'idea di proporzionalità misurabile introdotta dall'autore.

Sant'Andrea (Mantova) - Mantegna
da parcogeradadda
Sant'Andrea  (Mantova) - Mantegna
da ufficiodelturismo

Riassumendo: il modello estetico di Alberti si basa sulla classicità, sulla proporzionalità misurabile e sull'individualità dell'autore che viene per la prima volta riconosciuta.
Ricordiamo che a partire già dal Trecento, ma più propriamente dal Quattrocento in poi, l'artista assume un'importanza tale che porterà sempre più a identificare la qualità dell'opera con l'identità dell'autore. Il valore di un prodotto artistico sarà così legato al nome e si instaurerà un legame indissolubile tra opera e artista. Nasce così il giudizio dell'opera secondo norme stabilite.

Osservando le opere di Andrea Mantegna sembra che le norme teoriche dell'Alberti siano state tradotte in senso pratico, inoltre per lo stesso Alberti gli artisti che nella sua epoca realizzano prodotti di grande eccellenza sono principalmente Donatello e Masaccio.