domenica 11 settembre 2011

Breve analisi, considerazioni e differenze tra le due edizioni de "Le Vite" di Giorgio Vasari - disponibile in pdf

PDF scaricabile cliccando il seguente link "Le Vite" edizione del 1550

Giorgio Vasari nasce ad Arezzo nel luglio del 1511, ed è conosciuto nella storia principalmente come storico dell'arte piuttosto che come artista dell'epoca moderna. L'opera letteraria che più di ogni altra gli ha conferito notorietà è intitolata "Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori" pubblicata nel 1550 la prima edizione, e nel 1568 la seconda edizione.
Vasari ha scritto la propria opera ispirandosi ai modelli de "Le vite parallele" di Plutarco e al museo a Borgovico di ritratti di uomini illustri dell'umanista Paolo Giovio.

DIFFERENZE TRA LE DUE EDIZIONI

Il testo "Le vite" presenta delle grosse differenze da un'edizione all'altra poiché mentre nella prima sono descritte le biografie di artisti defunti ad eccezione del solo Michelangelo, nella seconda edizione sono state aggiunte le biografie di artisti ancora in vita oltre al ritratto di ognuno di loro.

Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori
ANALISI E CONSIDERAZIONI DE "LE VITE"

Il testo de "Le vite" di Vasari è interamente costruito sull'intreccio della vita privata e delle opere di ogni singolo artista, ma soprattutto sullo stretto rapporto del prodotto artistico con il nome dell'artista: ci troviamo di fronte a una storia dell'arte fatta di nomi: mai prima d'ora il legame tra opera d'arte e artista era apparso così forte in termini accademici!

Strutturalmente tripartita in periodi che riflettono le diversità artistiche del tempo il testo de "Le vite" si suddivide in termini classici in:
1- Giotto e i suoi contemporanei che cercano di imitare i grandi artisti classici;
2- Donatello, Masaccio e gli artisti rinascimentali che raggiungono l'eguaglianza artistica dei modelli classici antichi;
3- Michelangelo che supera la perfezione della classicità;
L'attenzione di Vasari, uomo fortemente campanilista, viene posta sulla scuola fiorentina, ritenuta la più eccellente in campo artistico per il modo di elaborare e creare l'opera, basata essenzialmente sul disegno. In contrapposizione alla scuola fiorentina, secondo il punto di vista di Vasari, c'era la scuola veneziana che basava il proprio modus operandi sul colore con la cosiddetta pittura tonale ossia la costruzione pittorica costruita sui graduali trapassi del colore che genera così delle morbide forme.
Il piacere di favoleggiare laddove mancavano informazioni sulla vita di alcuni artisti, costituisce un tratto tipico della maniera di procedere di Vasari che spesso e volentieri amava inserire pezzi di fantasia.
"Le vite" costituiscono una pietra miliare per ogni storico dell'arte che però dev'essere consapevole del fatto che il testo è stato realizzato secondo il punto di vista di Vasari, uomo fiorentino, amante della propria patria e dell'arte michelangiolesca.