venerdì 2 settembre 2011

Storia del disegno antico - categorie e funzioni

Il Disegno come "Padre dell'arte" è un concetto che nasce nella Firenze rinascimentale in seguito al complesso dibattito sulla natura e sul ruolo dell'artista che - con il concetto avanzato da Leon Battista Alberti - non viene più ritenuto un semplice artigiano ma un intellettuale a tutti gli effetti.
In tale contesto l'atto disegnativo ha acquistato una particolare importanza poiché è nel disegno come schizzo che è insita l'idea dell' ingegno umano.

Pier Leone Ghezzi, Disegno dall'antico
Pier Leone Ghezzi, Disegno dall'antico, Siena, Biblioteca comunale
tratta da giornaleregionemarche
Varie sono le tipologie del disegno che dall'antichità ai tempi moderni si sono succedute.
Generalmente si possono distinguere due importanti categorie di disegno:
- di carattere funzionale, quando il disegno è realizzato come parte di un progetto unitario ossia come schizzo o abbozzo per fissare l'idea iniziale dell'artista che si esplicherà successivamente nell'opera d'arte come prodotto finito (nel campo dell'architettura, della scultura, della pittura e delle arti applicate).
- di carattere autonomo, quando il disegno realizzato è fine a se stesso, cioè indipendente da un qualsiasi fine propedeutico alla costruzione di un'opera d'arte. 

Dopo questa iniziale suddivisione generale delle principali categorie del disegno, è necessario fare chiarezza sulle tipologie riscontrabili nella storia dell'arte: al primo gruppo sopra citato appartengono i disegni architettonici, decorativi, le illustrazioni di libri e di apparati scenografici ed effimeri. 
Nel secondo gruppo rientrano i disegni eseguiti dagli allievi di bottega durante il loro apprendistato con esercitazioni su carta eseguite riprendendo modelli tratti dal vivo o dall'antico; i disegni scientifici con gli studi di anatomia, le progettazioni di macchinari bellici, il genere cartografico e gli studi naturalistici; inoltre nella medesima categoria possono far parte in taluni casi i ritratti, i paesaggi e le caricature.

UNO SGUARDO AL PASSATO: IL COLLEZIONISMO DI DISEGNI
Il primo collezionista di disegni fu lo storico dell'arte Giorgio Vasari, ma il fenomeno del collezionismo divenne di gran moda nel Settecento tanto che i singoli disegni venivano contrassegnati con appositi marchi: "sf" per la scuola fiorentina, "sv" e "st" rispettivamente per quella veneziana e tedesca; inoltre alla sigla veniva aggiunto anche un numero per distinguere ogni opera da un'altra. 
Il francese Frits Lugt (1884-1970) creò degli elenchi con i cosiddetti "Marques de Collections" ossia "Marchi di collezione", strumento indispensabile per scoprire la provenienza del disegno. Nel corso dell'Ottocento ai marchi di collezione si andarono però a sostituire il nome e cognome del collezionista e in alcuni casi anche lo stemma.
Fondamentale per individuare le coordinate spazio-temporali di un disegno è la filigrana, una sorta di "timbro dell'opificio" inserito nella carta antica al momento della fabbricazione, per cui lo studioso Charles Moise Briquet ha creato un apposito elenco di filigrane raccolto in quattro volumi pubblicati nel 1908.
Oggi più che mai, i disegni antichi che hanno sempre ricoperto un ruolo secondario rispetto alle altre categorie di opere d'arte originali, stanno diventando uno degli oggetti di studio privilegiati nel panorama artistico internazionale!

Per chi è interessato al supporto cartaceo antico e alla tematica delle filigrane consiglio di dare un'occhiata al seguente pdf La memoria della carta e delle filigrane dal medioevo al seicento