lunedì 21 ottobre 2013

La Favola di un Sogno di Romano Battaglia - Recensione

Recensione

La Favola di un Sogno di Romano Battaglia è un testo narrativo ricco di emozioni dove il protagonista Nazareno funge da guaritore e affronta la quotidianità con lo spirito di un salvatore. Grazie a erbe e piante rare, Nazareno riesce a compiere atti miracolosi portando a guarigione gli abitanti di Pieve di Vento e dei paesi limitrofi. Giovani e anziani nutrivano forte ammirazione per Nazareno, l’uomo delle montagne che viveva a contatto con la natura e portava grande rispetto per tutto il mondo vegetale. Querce, faggi e qualsiasi tipologia di pianta venivano considerate creature viventi capaci di provare profonde emozioni, dall'odio all'amore, dal piacere al dolore. Il mondo di Nazareno era ricco di momenti magici e speciali, dove i sogni ricoprivano un ruolo protagonista: se si desideravano ardentemente si potevano avverare!

La Favola di un Sogno - Romano Battaglia

Un bel giorno Nazareno incontrò Marta, una giovane ragazza dai capelli castani, gli occhi neri, la voce armoniosa e lo sguardo malinconico. I due fecero conoscenza e Marta svelò la terribile malattia di cui era rimasta vittima a soli vent'anni: non riusciva a essere felice e in pace con se stessa. La paura della morte e la sfiducia verso di sé avevano portato la ragazza a non credere più negli altri e nella vita.
La dichiarazione di Marta colpì Nazareno che si prese a cuore la fanciulla cercando di trovare rimedio ai mali della giovane. Nacque fin da subito una forte attrazione tra i due che sbocciò in seguito in un profondo amore. Entrambi sentivano aumentare i sentimenti nell'anima e nel cuore in maniera intensa. Nazareno si prese cura di chiedere aiuto ai boschi: Marta venne accompagnata lungo un percorso forestale che la portò a conoscenza di saggi messaggi da applicare alla vita quotidiana. Il ruscello, il faggio, i cespugli avevano parlato a Marta del fascino misterioso della vita. Al termine della passeggiata tra i boschi, la fanciulla si sentì subito meglio, le parole miracolose le avevano giovato, ma a fronte del benessere della ragazza, Nazareno venne trasformato in un albero alto alto con lunghi rami. 
La natura era riuscita ad andare incontro alle difficoltà della vita, ma in cambio, il destino volle che l'uomo delle montagne si mutasse in un faggio per rimanere sempre accanto a Marta, proteggendola e amandola sotto forma di albero.
I due rimasero comunque sempre uniti e Marta non si scordò mai delle parole e dell'amore di Nazareno che ora l'accarezzava con la sua delicata chioma e la stringeva dolcemente con i suoi lunghi rami.