mercoledì 28 settembre 2011

Il pensiero di Alois Riegl e il concetto di kunstwollen in breve

Alois Riegl (1858-1905), è uno storico dell'arte austriaco, figura di enorme importanza nella scuola di Vienna, la prima che si basò sulll'idea dello spirito come motore della storia dell'arte, riprendendo l'idea di Hegel. Alois Riegl introdusse il concetto di kunstwollen ossia di volontà artistica che vale per ogni prodotto artistico creato nella stessa epoca. La grande novità del pensiero di Riegl è determinata dal fatto che oggetti artistici appartenenti alla cosiddetta arte minore venivano considerati alla pari dei prodotti artistici della grande arte proprio perchè ogni epoca per Riegl ha la propria espressività (la volontà artistica) che si manifesta in tutti i prodotti artistici dell'epoca.  Il concetto di kunstwollen si lega allo spirito del tempo chiamato zeitgeist in quanto ogni singola epoca ha la propria tendenza culturale, e il kunstwollen rientra nel "sistema chiuso" di ogni epoca.


Il pensiero di Alois Riegl non era limitato soltanto alla rivalutazione di determinate opere d'arte ritenute marginali, ma anche ai periodi storico-artistici che fino a quel momento non avevano ricevuto  una particolare attenzione come nel caso dell'epoca manierista. 
Tra le rilevanti opere di Riegl: "Industria artistica tardoromana" pubblicato in due volumi: il primo del 1901 e i secondo nel 1923. "Il ritratto di gruppo olandese" pubblicato nel 1902, dove Riegl osserva come nei dipinti di gruppo olandesi che costituirono la grande novità del Seicento, lo spettatore si riusciva ad identificare come individuo facente parte della compagnia. Tale aspetto rientra nella cosiddetta "estetica della ricezione" che studia il modo in cui lo spettatore riesce ad instaurare una sorta di "dialogo" con il prodotto artistico.

venerdì 23 settembre 2011

Smalto cracking fashion a basso prezzo

La novità dell'anno: il nuovo smalto cracking per uno stile unico e fai da te!

Lo smalto cracking è disponibile in vari colori, io l'ho trovato al costo di soli 2,49 euro della Essence, e ti permette di avere un look veramente all'ultima moda. Grazie all'effetto craquelure che si forma dopo aver facilmente steso a tuo piacere lo smalto sull'unghia, puoi ottenere ogni volta delle decorazioni sempre diverse.

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Smalti cracking della Essence
 
Con uno smalto qualsiasi puoi creare il colore base stendendolo omogeneamente su tutta l'unghia, poi con lo smalto cracking puoi iniziare a creare delle forme secondo la tua fantasia: a righe, a macchie..e come meglio preferisci! L'effetto crack che vedrà sparire quasi per magia alcune parti del colore che hai steso, si formerà sotto in tuoi occhi in pochi istanti!
In soli 5 minuti lo smalto cracking è già asciutto, senza il bisogno di dover aspettare troppo a lungo per vestirsi o pettinarsi!

Io ho decorato le mie unghie con una base di smalto bianca e tre strisce diagonali di color nero effetto cracking!



sabato 17 settembre 2011

Aby Warburg - iconologia

Aby Warburg nasce nel 1866 ad Amburgo da una famiglia ebrea di banchieri, la sua scelta iniziale si indirizzò verso gli studi di storia dell'arte, andando contro alle idee dei genitori che non approvarono mai la sua scelta. Fin dal'età adolescenziale fece un patto con il fratello: rinunciò all'eredità dei genitori in cambio di ottenere tutti i libri che avrebbe chiesto al fratello per formarsi una "biblioteca personale". 
La figura di Warburg si mostra molto interessante negli studi degli approcci metodologici alla disciplina accademica di storia dell'arte in quanto ci troviamo di fronte a un nuovo modo di operare nella lettura delle opere artistiche. 

Caricatura "Aby Warburg in archivio"

Ritenuto l'iconologo per eccellenza Aby Warburg introdurrà il concetto di pathosformel ossia di forme archetipiche che in un arco temporale che và dall'antichità alla contemporaneità riemergono grazie alla cosiddetta memoria collettiva. La memoria umana presenterebbe infatti tracce di emozioni intense: gli engrammi cioè simboli come testimonianza di esperienze passate dell'individuo, e come tali riemergerebbero nell'esperienza umana in archi temporali diversi e in ambiti geografici distinti. Secondo quest'ultimo concetto, non esiste una unità culturale, o meglio non vigono dei sistemi chiusi come si possono riscontrare nello studio dei pensieri e degli approcci metodologici di Burckardt e di Wolfflin. 

L'ATLANTE DI IMMAGINI

L'opera più importante di Warburg è l'Atlante di immagini, realizzata ma incompiuta negli anni Venti dopo essere stato ricoverato nella casa di cura per problemi psichiatrici, l'iniziativa di tale lavoro spetterebbe a Frantz Saxl, che al rientro del maestro gli aveva preparato una serie di immagini per riprendere il precedente lavoro metodologico. Grazie a questa ispirazione Warburg crea la sua ultima opera: una serie di immagini (circa 2000) come riproduzione di opere artistiche antiche, rinascimentali e contemporanee per spiegare la stretta relazione delle epoche e delle pathosformel (forme espressive di emozioni) che riemergono in ogni epoca e in ogni contesto. 

APPROCCIO METODOLOGICO DI WARBURG

Le phatosformel più studiate da Warburg durante la sua carriera sono rappresentate dall'Orfeo, la centauromachia e la figura della ninfa.
A Warburg non interessa però tanto il contenuto, ma si focalizza più che altro sull'analisi della FORMA, in quanto è attraverso la forma espressiva che può emergere un legame dei vari periodi della storia dell'arte.

Il caso di Palazzo Schifanoia
-Nello studio del ciclo dei mesi del Palazzo Schifanoia a Ferrara Warburg ritrova il legame iconografico del mese di marzo in un testo letterario arabo di Abumashar del IX secolo. Secondo lo studioso il legame non sarebbe diretto ma sarebbe piuttosto un motivo si sintesi di una lunga tradizione astrologica.


LA BIBLIOTECA - WARBURG INSTITUTE

Di grande importanza è la biblioteca di Warburg che durante la sua vita riuscì a raccogliere ben 65000 volumi e 80000 fotografie! L'immenso patrimonio culturale non era costituito soltanto da libri di storia dell'arte, ma anche di altre discipline, poichè secondo la concezione warburghiana, per comprendere la storia dell'arte era necessario un approccio pluridisciplinare! Il sistema organizzativo dell'immenso patrimonio culturale rifletteva le scelte, le riflessioni e i pensieri dello studioso che ad ogni cambiamento o mutamento di percorso mentale, creava nuovi legami disponendo diversamente la vasta mole libraria e fotografica. Il continuatore dell'impresa iniziata da Warburg fu Fritz Saxl che diventò direttore del nuovo istituto, salvando non solo l'approccio organizzativo del pensiero warburghiano, ma anche l'intera quantità del materiale accumulato nei numerosi anni di vita dello studioso. La Warburg Institute durante gli anni della seconda guerra mondiale si trovò in pericolo d'essere distrutta per gli attacchi dei nazisti, pertanto dal 1932, grazie a Saxl, la biblioteca venne trasferita a Londra dove si trova tutt'oggi.



domenica 11 settembre 2011

Breve analisi, considerazioni e differenze tra le due edizioni de "Le Vite" di Giorgio Vasari - disponibile in pdf

PDF scaricabile cliccando il seguente link "Le Vite" edizione del 1550

Giorgio Vasari nasce ad Arezzo nel luglio del 1511, ed è conosciuto nella storia principalmente come storico dell'arte piuttosto che come artista dell'epoca moderna. L'opera letteraria che più di ogni altra gli ha conferito notorietà è intitolata "Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori" pubblicata nel 1550 la prima edizione, e nel 1568 la seconda edizione.
Vasari ha scritto la propria opera ispirandosi ai modelli de "Le vite parallele" di Plutarco e al museo a Borgovico di ritratti di uomini illustri dell'umanista Paolo Giovio.

DIFFERENZE TRA LE DUE EDIZIONI

Il testo "Le vite" presenta delle grosse differenze da un'edizione all'altra poiché mentre nella prima sono descritte le biografie di artisti defunti ad eccezione del solo Michelangelo, nella seconda edizione sono state aggiunte le biografie di artisti ancora in vita oltre al ritratto di ognuno di loro.

Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori
ANALISI E CONSIDERAZIONI DE "LE VITE"

Il testo de "Le vite" di Vasari è interamente costruito sull'intreccio della vita privata e delle opere di ogni singolo artista, ma soprattutto sullo stretto rapporto del prodotto artistico con il nome dell'artista: ci troviamo di fronte a una storia dell'arte fatta di nomi: mai prima d'ora il legame tra opera d'arte e artista era apparso così forte in termini accademici!

Strutturalmente tripartita in periodi che riflettono le diversità artistiche del tempo il testo de "Le vite" si suddivide in termini classici in:
1- Giotto e i suoi contemporanei che cercano di imitare i grandi artisti classici;
2- Donatello, Masaccio e gli artisti rinascimentali che raggiungono l'eguaglianza artistica dei modelli classici antichi;
3- Michelangelo che supera la perfezione della classicità;
L'attenzione di Vasari, uomo fortemente campanilista, viene posta sulla scuola fiorentina, ritenuta la più eccellente in campo artistico per il modo di elaborare e creare l'opera, basata essenzialmente sul disegno. In contrapposizione alla scuola fiorentina, secondo il punto di vista di Vasari, c'era la scuola veneziana che basava il proprio modus operandi sul colore con la cosiddetta pittura tonale ossia la costruzione pittorica costruita sui graduali trapassi del colore che genera così delle morbide forme.
Il piacere di favoleggiare laddove mancavano informazioni sulla vita di alcuni artisti, costituisce un tratto tipico della maniera di procedere di Vasari che spesso e volentieri amava inserire pezzi di fantasia.
"Le vite" costituiscono una pietra miliare per ogni storico dell'arte che però dev'essere consapevole del fatto che il testo è stato realizzato secondo il punto di vista di Vasari, uomo fiorentino, amante della propria patria e dell'arte michelangiolesca.

lunedì 5 settembre 2011

Fonti letterarie primarie, secondarie e scientifiche - Arte -


In campo artistico è necessario fare chiarezza tra quelle che sono le fonti letterarie primarie, le fonti letterarie secondarie e le fonti scientifiche, in quanto nel primo e secondo caso dovremmo porci delle domande per attestare la veridicità delle informazioni fornite dall'autore del documento scritto, mentre nell'ultimo caso non ce ne sarà bisogno perché è possibile verificarne la correttezza.

libri-antichi


- Per fonte primaria letteraria si intende un documento scritto che può essere manoscritto o stampato, più o meno contemporaneo alla realizzazione dell'opera d'arte a cui fa riferimento. La fonte primaria non è corredata di note pertanto non è verificabile; un esempio di fonte primaria è il testo "Le vite de' più eccellenti pittori scultori e architettori " di Giorgio Vasari. In questo caso le domande da porci saranno: dove, da chi e perché la fonte è stata scritta? La fonte primaria dev'essere pertanto letta e analizzata con occhio critico. 
- Per fonte secondaria letteraria si intende un documento scritto, manoscritto o stampato successivo, e quindi non contemporaneo, all'opera d'arte a cui fa riferimento.
- Per fonte scientifica si intende un'opera scientifica corredata da note e pertanto verificabile. La letteratura scientifica nasce nell'Ottocento. Un esempio a riguardo: "Tiziano. Problemi di iconografia" di Erwin Panofsky. 

venerdì 2 settembre 2011

Storia del disegno antico - categorie e funzioni

Il Disegno come "Padre dell'arte" è un concetto che nasce nella Firenze rinascimentale in seguito al complesso dibattito sulla natura e sul ruolo dell'artista che - con il concetto avanzato da Leon Battista Alberti - non viene più ritenuto un semplice artigiano ma un intellettuale a tutti gli effetti.
In tale contesto l'atto disegnativo ha acquistato una particolare importanza poiché è nel disegno come schizzo che è insita l'idea dell' ingegno umano.

Pier Leone Ghezzi, Disegno dall'antico
Pier Leone Ghezzi, Disegno dall'antico, Siena, Biblioteca comunale
tratta da giornaleregionemarche
Varie sono le tipologie del disegno che dall'antichità ai tempi moderni si sono succedute.
Generalmente si possono distinguere due importanti categorie di disegno:
- di carattere funzionale, quando il disegno è realizzato come parte di un progetto unitario ossia come schizzo o abbozzo per fissare l'idea iniziale dell'artista che si esplicherà successivamente nell'opera d'arte come prodotto finito (nel campo dell'architettura, della scultura, della pittura e delle arti applicate).
- di carattere autonomo, quando il disegno realizzato è fine a se stesso, cioè indipendente da un qualsiasi fine propedeutico alla costruzione di un'opera d'arte. 

Dopo questa iniziale suddivisione generale delle principali categorie del disegno, è necessario fare chiarezza sulle tipologie riscontrabili nella storia dell'arte: al primo gruppo sopra citato appartengono i disegni architettonici, decorativi, le illustrazioni di libri e di apparati scenografici ed effimeri. 
Nel secondo gruppo rientrano i disegni eseguiti dagli allievi di bottega durante il loro apprendistato con esercitazioni su carta eseguite riprendendo modelli tratti dal vivo o dall'antico; i disegni scientifici con gli studi di anatomia, le progettazioni di macchinari bellici, il genere cartografico e gli studi naturalistici; inoltre nella medesima categoria possono far parte in taluni casi i ritratti, i paesaggi e le caricature.

UNO SGUARDO AL PASSATO: IL COLLEZIONISMO DI DISEGNI
Il primo collezionista di disegni fu lo storico dell'arte Giorgio Vasari, ma il fenomeno del collezionismo divenne di gran moda nel Settecento tanto che i singoli disegni venivano contrassegnati con appositi marchi: "sf" per la scuola fiorentina, "sv" e "st" rispettivamente per quella veneziana e tedesca; inoltre alla sigla veniva aggiunto anche un numero per distinguere ogni opera da un'altra. 
Il francese Frits Lugt (1884-1970) creò degli elenchi con i cosiddetti "Marques de Collections" ossia "Marchi di collezione", strumento indispensabile per scoprire la provenienza del disegno. Nel corso dell'Ottocento ai marchi di collezione si andarono però a sostituire il nome e cognome del collezionista e in alcuni casi anche lo stemma.
Fondamentale per individuare le coordinate spazio-temporali di un disegno è la filigrana, una sorta di "timbro dell'opificio" inserito nella carta antica al momento della fabbricazione, per cui lo studioso Charles Moise Briquet ha creato un apposito elenco di filigrane raccolto in quattro volumi pubblicati nel 1908.
Oggi più che mai, i disegni antichi che hanno sempre ricoperto un ruolo secondario rispetto alle altre categorie di opere d'arte originali, stanno diventando uno degli oggetti di studio privilegiati nel panorama artistico internazionale!

Per chi è interessato al supporto cartaceo antico e alla tematica delle filigrane consiglio di dare un'occhiata al seguente pdf La memoria della carta e delle filigrane dal medioevo al seicento