mercoledì 11 maggio 2011

Dinastie di età romana - storia romana

Per studiare la storia antica romana è necessario avere delle conoscenze cronologiche basilari per comprendere a pieno il contesto e l'evolversi della narrazione in termini storici.

Imperatore Augusto

Nel mio studio mi è stato molto utile la realizzazione di un semplice schema dove inserire le datazioni numeriche in relazione ai vari periodi in cui sono vissute dinastie e imperatori. La tabella è la seguente:

1- In seguito alla fondazione di Roma nel 753 a.C. e l'inizio dell'età regia, subentra l'età repubblicana che è compresa tra VI e I secolo a.C. e più precisamente tra 509 a.C. che rappresenta il momento di fine della monarchia e la nascita della repubblica nel 31 a.C. anno della battaglia di Azio in cui la flotta romana sconfigge definitivamente quella egiziana;
2- l'età tardo repubblicana come dice il termine stesso, si riferisce agli ultimi due secoli dell'età repubblicana ossia II e I secolo a.C.;
3- l'età imperiale ha inizio alla fine del I secolo a.C. quando venne eletto Augusto come primo imperatore di Roma, il periodo si conclude nel 476 d.C. con la deposizione di Romolo Augusto.

Imperatore Adriano
Nel dettaglio:

- la dinastia giulio-claudia dura dal 27 a.C.quando Augusto diventa imperatore, seguono Tiberio, Caligola Claudio e Nerone fino al 68 d.C.
- la dinastia dei flavi rimase al potere romano dal 69 al 96 d.C. e comprende in ordine cronologico Vespasiano, Tito e Domiziano
- nella dinastia antonina (96-193) troviamo Nerva, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio e Commodo
- i severi (193-235) comprendono gli imperatori Settimio Severo, Caracalla, Macrino, Eliogabalo e Alessandro
- successivamente, dopo un periodo di crisi subentrano le grandi personalità di Costantino (324-363), Valentiniano e Teodosio da datare alla seconda metà del IV secolo d.C.

L'impero d'Occidente si conclude nel V secolo, mentre il regno d'Oriente durò fino al 1453.

mercoledì 4 maggio 2011

Tiziano Vecellio - Biografia vasariana

Breve riassunto della Vita di Tiziano tratta dalla seconda edizione de "Le Vite" (1568) di Giorgio Vasari


Venere con organista e cupido

Stando alla fonte vasariana Tiziano de' Vecelli nasce nell'anno 1480 a Pieve di Cadore da famiglia nobile. In giovane età Tiziano si trasferì a Venezia a casa dello zio che in breve tempo si accorse del grande talento del nipote decidendo così di inviarlo a bottega per intraprendere un apprendistato (come si usava al tempo) dal famoso Giovanni Bellini (all'epoca affermato pittore veneziano).
Stando sempre alla descrizione biografica delle Vite di Vasari (seconda edizione), Tiziano nel 1507 circa si distaccò dalla maniera stilistica del maestro Bellini per accostarsi alla maniera di Giorgione da Castelfranco riprendendo l'intenso cromatismo e basandosi essenzialmente su una pittura di carattere tonale. L'autore descrive gli stretti rapporti che legavano Tiziano a grandi personalità come Ludovico Ariosto, Pietro Bembo e Pietro Aretino oltre che con papi e regnanti sia italiani come il duca Alfonso da Ferrara che internazionali come il grande imperatore Carlo V.
La descrizione prosegue con l'elenco delle opere d'arte partendo dalla decorazione della facciata esterna del Fondaco dei Tedeschi a Venezia dove vi lavorò anche Giorgione per arrivare alla realizzazione di opere di genere ritrattistico, mitologico e religioso. Tiziano fu uno dei primi artisti a eseguire un autoritratto e quindi a inaugurare il genere. 
Con la realizzazione del pannello dell'Assunta (1516-1518) nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Venezia, Tiziano raggiunge fama internazionale consolidando la sua posizione nel campo artistico.

Assunta di Tiziano Vecellio, Santa Maria Gloriosa dei Frari -VE-
da sacrissolemniis.blogspot.com

I suoi ultimi anni di vita sono contrassegnati da un immenso lavoro di bottega per le numerose commissioni provenienti da ogni zona geografica e la sua maniera stilistica si presenta sempre più dominata da macchie, eseguite anche con l'ausilio delle mani, che soltanto a distanza riescono a essere comprese come masse figurate. I toni cromatici si fanno sempre più scuri, ma la forza delle composizioni risiede nella costruzione di immagini basate interamente sul colore, tipico tratto dell'arte veneziana e più in generale veneta.
La narrazione si conclude con il riferimento a Paris Bordone, pittore considerato uno dei pochi discepoli più fedeli a Tiziano per la ripresa del suo modello mediante imitazione della resa pittorica.

Osservazioni importanti

Le informazioni che si traggono dall'opera di Vasari sulla vita di Tiziano sono oggigiorno di fondamentale importanza per ricostruire la carriera artistica dell'artista, tuttavia la fonte non è scientifica pertanto non verificabile per mancanza di note e riferimenti utili per accertarne la veridicità delle notizie descritte. Gli studiosi odierni stanno tuttora cercando di dare il giusto peso alle considerazioni di Vasari perché molto spesso e volentieri amava inserire pezzi di fantasia. Le invenzioni venivano inserite da una parte per dare rilievo all'arte fiorentina (Michelangelo era da Vasari ritenuto il pittore supremo), dall'altra per riempire parti di vita che altrimenti sarebbero rimaste incomplete e oscure ai lettori.
Detto ciò, la biografia soprastante dev'essere interpretata giustamente, ponendosi opportune domande.
Come Vasari ha ottenuto le conoscenze della vita di Tiziano? Perché in nessun'altro documento scritto compare l'apprendistato dell'artista nella bottega di Giovanni Bellini? In che modo si pone Vasari nei confronti del fare artistico del pittore in termini di giudizio? e perché?
Sono tutti quesiti da porsi per arrivare all'esatta comprensione della fonte vasariana, pertanto ancora oggi ci si affida per gran parte al Vasari nella ricostruzione delle vite di artisti, ma si presta sempre molta attenzione poiché alcuni elementi si sono rivelati poco attendibili e in taluni casi inventati di sana pianta!


domenica 1 maggio 2011

Cattedrale di Zurigo: la Grossmunster

Zurigo sorge nella parte nord-orientale dell'area elvetica.
In epoca romana la città venne denominata Turicum e si contavano sole 250 anime viventi, mentre oggi ben 371000 persone popolano l'area di grande ricchezza economica e artistica presentandosi così come la città svizzera con il maggior numero di abitanti.


Zurigo con veduta delle due torri della Grossmunster

La Grossmunster 

Ludovico il Germanico nell'anno 853 fonda il convento Fraumunster arricchendolo con zone terriere in cui il figlio Carlo il Grosso qualche decennio dopo costruirà l'abbazia affiancata da una chiesa monumentale. Nel 1100 circa venne realizzata la meravigliosa cattedrale Grossmunster che nel corso della storia ha ricoperto un ruolo essenziale per la sua funzione di centro culturale primario fondamentalmente a partire dall'epoca della Riforma zwingliniana. La cattedrale venne terminata nel 1220.

La Grossmunster

Facendo un salto in avanti nella storia, nel corso del XVI secolo il territorio svizzero venne influenzato in maniera determinante dall'ideologia spirituale riformatoria di Zwingli, tanto da trasformare radicalmente la dottrina religiosa vigente e di conseguenza la struttura fisica dell'edificio architettonico. La struttura che originariamente si presentava ricca di opere scultoree, altari e immagini, venne privata di tutto il suo splendore perché secondo i riformatori tutto ciò che concorreva all'abbellimento provocava l'allontanamento del fedele dalla parola di Dio.

Modellino della cattedrale di Zurigo


Le meraviglie interne della Grossmunster

La struttura romanica internamente è suddivisa in tre navate sorrette da possenti pilastri .
Tre sono le vetrate piene di intensi cromatismi in cui si osserva la scena della natività con i tre re magi e gli angioletti, opera di Augusto Giacometti, famoso pittore svizzero che compì parecchi viaggi in Italia rimanendo influenzato da numerosi artisti italiani (partendo dai rinascimentali come il Beato Angelico per arrivare ai contemporanei).
Internamente, la presenza del pulpito e della fonte battesimale rappresentano gli elementi-simboli della riforma zwingliniana.
Sul capitello romanico è possibile osservare la rappresentazione di due leggende relative alla fondazione del luogo. La prima narra di Felix e Regula (patroni della città di Zurigo oltre che della cattedrale) martirizzati sul luogo dove oggi sorge la Wasserkirche, mentre la seconda leggenda racconta di Carlo Magno che a cavallo si era lanciato all'inseguimento di un cervo che si fermò proprio di fronte alla tomba dei due martiri dove il cavallo si era adagiato. In seguito all'accaduto, Carlo Magno avrebbe fatto edificare la chiesa Grossmunster.  Nel coro si osservano delle immagini  affrescate come anche sulla parete nord e sud. Al di sotto dell'ambiente chiesastico è stata costruita la cripta che è la parte più antica di tutto il complesso in cui sono affrescate le figure di Felix e Regula.



L'esterno della cattedrale


Dettagli esterni dei capitelli della cattedrale di Zurigo

La facciata principale è collocata nella parte settentrionale della cattedrale contrariamente alla tradizione che vede l'ingresso delle chiese disposto nel lato occidentale della struttura religiosa. Evidentemente tale   realizzazione deve trovare le sue radici nel passato, è stata infatti ipotizzata la presenza di un antico collegamento con la Wasserkirche e il Fraumunster dove vi erano alcune reliquie di Felix e Regula.
I battenti bronzei, la scultura e i rilievi arricchiscono l'esterno della cattedrale.

Battenti bronzei della Grossmunster

Il portale spicca per la sua ammirevole cornice romanica, mentre le due imponenti torri addossate alla cattedrale si mostrano imperiose e dinamiche grazie anche alle cupole da incoronamento che regalano un panorama mozzafiato costituendo il simbolo della città zurighese.